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Al cambiamento e a chi lo teme

  • Antonio Santamato
  • 5 feb 2017
  • Tempo di lettura: 2 min

L’impossibilità dell’uomo di poter controllare il principio causa-effetto genera nella mente una serie di illusioni paragonabili ai miraggi nel deserto quando la sete e la voglia di un posto fresco sono tenaglie che stringono il corpo; così, amore e felicità, tengono sotto scacco i nostri sentimenti.

Ogni desiderio che soffochiamo, dentro di noi, si alimenta: tagliata la testa la prima volta ne spuntano altre due, e in questo modo non c’è via d’uscita se non credere che quel che rifiutiamo a noi stessi vada nutrito e sfamato. L’uomo muore più delle sue cure che delle sue malattie, puoi immaginare di essere felice, di aver tutto quello che ti occorre, di ballare sotto la pioggia, ma alla fine il sogno svanisce e la voglia rimane.

Compito arduo il cambiamento, tutti lo predicano e nessuno gli crede. Spesso sento di persone che giunte in un punto nella loro vita tendono a rinunciare, a rinunciare ad amare per paura di sbagliare ancora, a rinunciare di seguire i loro desideri perché ormai nel sistema i sogni sono solo chimere. Troppo semplice abbandonarsi alla sconsiderata idea del come va va, lasciarsi trasportare dalle correnti tiepide e calme che regolano il mondo. Sarebbe di diversa natura abbandonare queste correnti e incominciare a sfidare i mari in tempesta e le fredde acque dell’ignoto.

Sfidare il cambiamento, ci fa paura all’inizio, poi, pero, ci accorgiamo di quanto fosse pericoloso restare fermi e di quando sia bella la Terra nuova su cui abbiamo trovato ristoro. Bisogna poi continuare a cambiare non fermarsi, vivere e non smettere di sognare. Prediligi i grandi sogni, quelli irrealizzabili, quelli che ti passano per la mente nell’ora più tarda della notte, quelli che tutti consigliano di rinunciare: così il tuo trionfo sarà più grande e la fiamma che arde in te non si spegnerà. E se mai qualcuno voglia condividere un pezzo del viaggio con te perché sa vedere la luce dove gli altri vedono il buio, sa vedere la gioia nel dolore e la felicità in sorriso accennato, allora potrai dirti fortunato.

Oltre alla meta e al viaggio, è importante sapere perché si viaggia, cosa si vuol trovare, cosa immaginiamo, cosa speriamo e in cosa crediamo.

Siate navigatori imprudenti, nella vita un pizzico di pazzia fa la differenza tra un destino mediocre e uno che varrebbe la pena di rivivere.

Grazie per l'attenzione,

Antonio.


 
 
 

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