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La performance quotidiana

  • Antonio Santamato
  • 10 gen 2017
  • Tempo di lettura: 1 min

Tra le quattro mura di un teatro si è sempre soli, sia l’attore che recita alla luce dei proiettori sia lo spettatore che guarda e ascolta nel buio della sala.

Queste le parole del maestro, Vittorio Franceschi, che descrivono lo spettacolo “Performance” di Virginia Raffaele, regia di Giampiero Solari.

L’attrice sparisce attraverso le sue maschere, saccheggia qualcosa dall’anima dei suoi personaggi e trasmette al pubblico non un’imitazione ma una reinterpretazione di un mondo. Appaiono così: Belen, Ornella Vanoni, Francesca De Pascale, Carla Fracci, la criminologa Bruzzone tra le più gettonate. Offrendo uno sguardo sulla società ormai divenuta un’imitazione nell’imitazione, un continuo ripetersi di ipocrisia, spettacolo, gossip, ma anche la forza di riuscire ad affermarsi a discapito di quello che si è. Virginia Raffaele interpreta le varie sfumature delle donne al giorno d’oggi, ricordandoci che a loro spetta il potere di persuaderci.

La fortuna di un attore è quella di poter vivere altre vite all’interno di una messa in scena, e cos’è la vita se non una grande messa in scena dove tutti noi recitiamo una parte, in famiglia, al lavoro, con amici e con noi stessi.

Grazie per l'attenzione.

Antonio,

dieci Gennaio, duemila diciasette.


 
 
 

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