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Di ostacoli o burroni, di problemi o paure

  • Immagine del redattore: Antonio Santa
    Antonio Santa
  • 26 ott 2016
  • Tempo di lettura: 2 min

Un aspetto molto importante nella nostra vita è sicuramente coltivare ciò che ci fa star bene. Infatti, riuscire a star bene con se stessi è la soluzione per poter affrontare i problemi o paure che si parano lungo la tua strada. A volte, quanto un ostacolo è troppo alto ci tiriamo indietro, preferiamo fare più strada, credendo di evitarlo, ma ci sono certi ostacoli che in un modo o nell'altro bisogna saltare. Tirarsi indietro - oltre a essere una scelta facile e qualcosa che ci permette di rimandare, soltanto in momento successivo, il problema - dimostra immaturità, e l'immaturità appartiene, oltre che a certi adulti, ai bambini. Un ostacolo o un burrone? Il primo riguarda fatti esterni che si avvicendano alla nostra vita, problemi che derivano da strade che abbiamo intrapreso. Il burrone, anch'esso da saltare, riguarda fatti interni al nostro animo, un esempio l'amore. Sartre riteneva l'amore, o meglio l'innamoramento, un burrone, se ci pensi troppo non salti, non corri il rischio.. Io credo, però, che per tentare la felicità (riferita alla massima aspirazione che si può dedurre dalla parola) bisogna perdere un attimo l'equilibrio, fare il passo più lungo della gamba, rischiare e magari farsi male, perché è dal dolore che si capisce la forza, l'intensità, con cui si ama. Se il nostro salto fallisce e ci disperiamo poco, o non ci disperiamo quando avremmo pensato, quel salto non doveva essere compiuto. Gestire questi momenti risulta facile avendo in conoscenza il nostro Io e il nostro Sè, senza i quali non potremmo giudicare. L'Io rappresenta il nostro volere, ciò che vogliamo realizzare, che ci spinge ad agire. Il Sè rappresenta la nostra ragione, ciò che domina l'Io, valutando rischi e sicurezze. Sviluppando questi fattori, presenti in noi, possiamo superare problemi o paure, saltare ostacoli o burroni. Come accrescerli? Il primo metodo è l'esperienza. Unico modo per fare esperienza è sbagliare, soltanto provando e riprovando potremo imparare a conoscerci. Il secondo metodo è la lettura. I libri, fonte di ispirazione infinita e cibo per l'anima, tengono in serbo i segreti per superare i problemi e le paure, soltanto nominandoli potremo fronteggiarli. Uno dei compiti dei libri è dare un nome a ciò che ci tormenta, perché non si può' combattere un nemico del quale non conosciamo il nome. Ma quali libri sono più adatti?, non ci sono libri più adatti di altri. Carlo Emilio Gadda riteneva che non siamo noi a scegliere un libro, ma bensì è il libro a scegliere noi. Non affidatevi ai libri in copertina: immergetevi nel profondo degli scaffali, nel profondo della vostra anima. Non c'è cosa bella come quella di rispecchiarsi in una lettura, nel vedere come le parole si riflettano su di noi, conferendoci la giusta dose di sapere, sufficiente per farci saltare ostacoli o burroni, problemi o paure.

Grazie per l'attenzione,

Antonio

ventisei Ottobre, duemilasedici

Photo by: @antoleosanta


 
 
 

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