top of page

Alla moda e ai suoi servitori.

  • Immagine del redattore: Antonio Santa
    Antonio Santa
  • 12 ott 2016
  • Tempo di lettura: 2 min

Photo by @antoleosanta.

Oramai nel secolo ventunesimo non essere alla moda significa essere fuori dal mondo.

Questo è quello che pensa più dell'80% dei giovani, ma quanto c'è di vero in tutto questo?

E’ difficile fornire una definizione del concetto di moda, perché non esiste al riguardo un’interpretazione oggettiva e univoca. Secondo, il Grande, dizionario Garzanti la moda è "l’usanza più o meno mutevole che, diventando gusto prevalente, si impone nelle abitudini, nei modi di vivere, nelle forme del vestire."

La moda è male interpretata, e il più delle volte, è poco rispettata.

“La volgarità è la malattia della finta modernità.”

Questa frase detta da un tipo assai originale e poco alla moda, Giorgio Armani, è la citazione s cui regge la frase prima trascritta.

Si inseguono campagne pubblicitarie che possano fare più scandalo possibile per portare l'asticella del livello di buona educazione sempre un pochino più lontano, così da abbattere definitivamente gli ultimi capi saldi (è il caso di dirlo) della nostra società. Un esempio?

A primo impatto sembrerebbe una donna violentata, o almeno quella che esce da una colluttazione... Lo si denota dalla cerniera dei Jean aperta e naturalmente dal fatto che sembri incosciente.

Ebbene, il mondo della moda anche se prende le distanze - infatti, l'azienda (di cui non farò il nome) si è subito scusata - la provocazione resta nella mente di tutti noi, nelle menti sane e in quelle perverse. Un pensiero si rimosso ma che ha oramai ha scatenato una serie di concatenamenti che ci porterà a scandalizzarci di meno, sempre di meno.

La moda, per quanto strano possa essere, è un insieme di atteggiamenti che ti rende partecipe di una concezione multidimensionale alla quale aderiscono i più, oggi, per strada, in ufficio, in università o persino a fare la spesa siamo sommersi da modi fare, oltre che di vestire.

All'inizio degli anni '60 lo sguardo su di una piazza ci avrebbe mostrato quelle che erano le figure che popolavano la zona, e avremmo potuto distinguere: gli studenti dai lavoratori, i dottori dagli avvocati, il pizzaiolo dal panettiere, oggi lo sguardo su di una piazza non farà che mostrarti individui che si rappresentano in un'unica forma e la loro distinzione sarà quanto mai impossibile, tendenze e atteggiamenti che mostreranno la faccia di una medaglia.

Ma dall'altra parte cosa c'e?

Rinunciare a se stessi per paura di essere compresi a metà o non essere compresi. riscontra una paura nei confronti del giudizio dell'altro che sfocia in un sintomo identico e assestate: Omologazione.

Quanto siamo disposti a perdere noi stessi per inseguire la moda? è questa la domanda che ognuno di noi deve porsi.

Naturalmente, la moda in se non è un male per nessuno, saranno poi le persone singolarmente a giudicare quanto interagire con questa e quanto farla diventare importante nella loro vita, tenendo presente che arrivati ad un certo punto, non si può far altro che continuare a immergersi in un mondo nel quale regna la corruzione dell'animo.

Grazie per l'attenzione.

Antonio,

dodici Ottobre duemilasedici


 
 
 

Comments


Featured Posts
Riprova tra un po'
Quando verranno pubblicati i post, li vedrai qui.
Recent Posts
Search By Tags
Follow Us
  • Facebook Social Icon
  • Twitter Social Icon
  • Google+ Social Icon
bottom of page